società

Sostenibilità come stile di vita: sogno o realtà?

di Silvia Casapiccola

Aria di cambiamento

Quante volte durante gli ultimi anni si è sentito parlare di cambiamenti climatici? Tantissime, mi risponderete voi. Se vi chiedessi, invece, quanto spesso avete sentito nominare l’argomento sostenibilità, non mi aspetterei la stessa risposta. Forse perché ancora non siamo riusciti a mettere a fuoco una possibile soluzione al problema ambientale o magari per l’attaccamento alle nostre vecchie abitudini; solo ciascuno, in cuor suo, sa la motivazione. Chissà perché dev’essere così difficile cambiare stile di vita: ancora non sono riuscita a trovare una risposta, eppure alcune idee animano i miei pensieri. Generalmente la novità non è vista in senso positivo, come se ci fosse qualcosa proveniente dal mondo dell’ignoto che in qualche modo ci spaventa. Se Socrate fosse ancora con noi probabilmente torcerebbe il naso: come si può avere paura di qualcosa che non sappiamo essere bene o male? Semplicemente non si può. Questo ragionamento si riferisce anche alla sostenibilità, seppur a primo impatto il collegamento non ci sembri ben tracciato. Forse continuare ad aggrapparmi a nubi di parole non vi è d’aiuto, per cui perché non analizzare alcuni dati? Secondo un articolo dell’ANSA pubblicato online il 7 Giugno 2021, in media circa otto milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare annualmente, per cui la quantità totale ammonterebbe a 150 milioni di tonnellate. Il solo leggere questi numeri mi ha fatto accelerare il battito cardiaco: non sentite anche voi il mio respiro rendersi sempre più concitato? La situazione è molto critica, perciò, perché non sfruttare l’esigenza di agire per cambiare i nostri stili di vita? Nessuno verrà mai a dirci di preferire le verdure in scatole di cartone a quelle in buste di plastica del supermercato, di optare per prodotti sfusi piuttosto che imballati. Noi consumatori abbiamo un potere di cui spesso non ci ricordiamo, mentre dovremmo esserne grati: il mercato dipende da quello che noi decidiamo di acquistare! Forse voi starete pensando ai soliti discorsi rivoluzionari, non vi biasimo, ma penso che un esempio potrebbe sostenermi. Anche solo una raccolta firme richiedente un passo verso la sostenibilità da parte di un gruppo di acquirenti verso la loro ditta di fiducia potrebbe spingerla a cambiare: quando mai un’azienda rifiuterebbe uno sviluppo, perdendo così i suoi clienti? Se si smettesse di agire da spettatori per prendere in mano le redini del cambiamento, il suo conseguimento non sarebbe molto lontano. Tuttavia, se non si è a conoscenza del perché e di come farlo, il tutto risulta certamente abbastanza arduo.

La filosofia è veramente estranea al fenomeno della sostenibilità?

Scommetto che se vi dicessero di poter fare politica in qualità di minorenni non mi credereste, giusto? Apparentemente potreste avere ragione, tuttavia, vi chiedo di avere un poco di pazienza. Quest’anno, in quanto studentessa di terza liceo, ho iniziato a studiare filosofia. Inizialmente non avrei mai pensato di poterla collegare ad un tema così a me caro, eppure, eccomi qua. Dovete sapere che i filosofi sono molto bravi nel problematizzare il mondo, non a caso vi sono moltissimi problemi filosofici da loro trattati. Uno di questi è il problema politico; a questo punto vi chiederete il perché del mio interesse, avete perfettamente ragione. Politica significa, infatti, prendersi cura della città e, dunque, amarla. Perciò adesso vorrei chiedervi quale sia la vostra città ideale: pulita, verde e moderna vi piacerebbe? A me moltissimo! Tuttavia, questo non sarebbe possibile senza un cambiamento radicale. Quello di cui le nostre città avrebbero bisogno è di qualcuno che faccia politica: non attraverso discorsi, ma attraverso azioni. Tutto ciò che ha un’influenza sulla propria comunità dovrebbe essere definito, infatti, azione politica. Banalmente, andare a comprare un vestito in città per poi gettarlo nella spazzatura due mesi dopo ha un effetto diretto sulla discarica. Quello che ognuno di noi dovrebbe fare, dunque, è agire responsabilmente e, soprattutto, acquistare in maniera responsabile. La nostra idea di politica riguarda, infatti, qualcosa di lontano, privilegiato, irraggiungibile, o mi sbaglio? Proprio per questo il cambiamento deve partire da noi, perché siamo noi che, dimostrando coerenza tra il dire e il fare e prendendoci cura delle nostre città, possiamo dimostrare di averla veramente a cuore. Questa mattina, mentre stavo tornando a casa, ho visto dall’autobus un piccolo prato ricoperto qua e là da rifiuti. A quel punto ho pensato: perché? Generalmente la propria casa è sempre ben tenuta e trattata con cura, perciò cosa spinge i cittadini a trattare così la città, che è dimora delle loro case? Prendiamoci cura di dove viviamo! Prima di concludere il paragrafo vorrei porvi un quesito, perciò “orecchie a me”: Cosa vuol dire per voi vivere in maniera etica? Vi aiuto: il valore che diamo a ciò che riteniamo importante. Provate ad immaginare una lunga scalinata. Per me in cima vi è l’ambiente e per voi? Sarebbe troppo facile creare solamente una gerarchia di valori, per cui ciò che questo problema richiede è la coerenza tra il dire e il fare: non vi ricorda la politica? Esattamente, la risposta dovrebbe essere affermativa, anche se la politica corrotta non ci aiuta a comprenderlo. Penso che sia giunto il momento di iniziare a parlare di esempi più concreti, non siete d’accordo?

La sostenibilità è per tutti

Forse l’idea di abbandonare la comodità dei prodotti in plastica e accessibili ovunque spaventa molti di voi, non è così? Ciò che mi incuriosisce è, in particolare, quest’auto-convinzione che accomuna chi ancora non è entrato a contatto con stili di vita sostenibili. Le motivazioni spesso sono infondate e, forse, stereotipate o figlie di pregiudizi. Quante volte avete visto qualcuno storcere il viso davanti ad un ragazzo perché è vegano? Questo è uno dei tantissimi esempi che sono legati a ideali che vedono il riconoscimento come uomo solo davanti a un carnivoro, perché solo così si diventa “forti”. Ciò che si nasconde dietro tutto ciò è legato alla disinformazione. Come afferma Socrate, come si può incolpare qualcuno di una colpa che non ha? L’ignoranza in merito è giustificabile, perciò, spero che il mio lavoro venga apprezzato. Spesso si crede che per essere sostenibili bisogna sempre cercare i prodotti bio più costosi e ricercati, tuttavia esistono moltissime alternative che non sono meno ecologiche. Tante volte l’acquistare occupa il primo posto, ma che fine ha fatto il riciclare? Il mondo di Internet in questo caso offre una varietà infinita di proposte per sostituire prodotti in plastica con vecchi oggetti e scarti: non vi fidate? Vi consiglio di provare per credere e non vorrete più tornare indietro. Dare una seconda opportunità a qualcosa che sta per essere buttato è come farlo vivere due volte: io mi sentirei un po’ un’eroina, voi no? Il riciclaggio, oltre a essere economico, riduce i rifiuti prodotti e dà nuova vita a qualcosa di vecchio, che a questo punto di usurato ha ben poco. Facendo un passo indietro, inoltre, il mondo dei social, che voi amate, può offrirvi moltissime alternative ecosostenibili. Il mio percorso verso la sostenibilità, ad esempio, è partito proprio da Tik Tok. A volte è buffo come una valvola di sfogo possa essere così utile, non credete? Giusto per farvi un paio di esempi e magari invogliarvi a fare una svolta nella vostra vita, da poco ho scoperto l’esistenza di prodotti come un burro struccante solido, oltre a balsamo e shampoo, tappetini in silicone sostituibili alla carta forno e molto altro. A volte il fare del bene all’ambiente può giocare persino a favore della vostra salute, per cui è tutto un guadagno continuo! Vi vedo che correte a cercarli online: non esitate! Se l’idea di sostenibilità vi sembra lontana, non credeteci. Gran parte delle vostre azioni sono ecologiche, solamente non venivano chiamate col giusto nome. Fare buone azioni è sempre cosa positiva e anche se i risultati non sono immediati, non esitate, perchè il cambiamento richiede tempo. Pensavo di non dover più nominare Socrate, eppure una sua frase è bene che venga ricordata: “Chi vuol muovere il mondo muova prima sé stesso”.