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Giornalisti contro Hitler

Ovidio Dallera e Ilsemarie Brandmair, in Un giornalista contro Hitler (Mursia, Roma, 2008), raccontano la storia del giornalista che osò sfidare Adolf Hitler: Fritz Michael Gerlich. Costui nel 1930 diventa direttore dell’Illustrierter Sonntag, stampato dallo stesso tipografo del giornale di Hitler. Gerlich attacca sia i comunisti che i nazisti, e continua a farlo anche quando fonda, insieme a un padre cappuccino, padre Vincent Naab, un giornale cattolico, Der Gerade Weg (La retta via). Gerlich mette sotto accusa la politica dei nazisti, la loro idea di eliminare i crocifissi, il loro razzismo: arriva a fare fotomontaggi in cui un nero con il volto del Fuhrer tiene a braccetto una nera. Nel 1934 Der Gerade Weg è il primo bersaglio delle SA naziste di Ernst Rohm. Gerlich viene aggredito, una notte, insieme ad altri giornalisti, che però, dopo opportune “raccomandazioni”, vengono liberati. Lui no: viene pestato a sangue sino alla morte. Sembra abbia documenti segreti sull’incendio del Reichstag, sulle trame di Rohm e le prove che Hitler ha ucciso di sua mano la nipote Geli Raubal. Emilio Gentile, in Contro Cesare (Feltrinelli, Milano, 2010), ricorda che padre Naab, che nel 1933 ha pubblicato un libello contro Hitler dal titolo Ist Hitler ein Christ?, si scaglia contro il dittatore, perchè rende “isteriche e fanatiche” le masse con la sua propaganda falsificatrice, e contro i suoi elettori, accusati di essere “vigliacchi”. Padre Naab riuscirà a scappare in Svizzera poco prima che i nazisti facciano irruzione nel suo monastero per catturarlo.