Rosa Bianca e Samizdat
Quando Hitler salì al potere, scatenò lo sdegno di innumerevoli tedeschi che si opposero alla sua politica. Ma come opporsi? Il regime vietò dal principio tutti i giornali liberi o nemici. Vi furono anche giornalisti coraggiosi, come Fritz Gerlich, che persero la vita. Ciononostante nacque una nuova forma di ‘giornalino’: il volantino clandestino. I principali protagonisti di questa avventura furono i ragazzi della Rosa Bianca. Questo gruppo venne creato a Monaco di Baviera ed era formato da ragazzi che protestavano contro la politica di Hitler in modo non violento. I componenti erano: Hans e Sophie Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell e Willi Graf, tutti molto giovani. Essi, infatti, combattevano contro la dittatura distribuendo volantini. In meno di un anno furono stampati e distribuiti illegalmente 6 volantini. I primi volantini furono mandati anche in città della Germania Meridionale, mentre gli ultimi due furono accompagnati da slogan anti hitleriani che vennero dipinti sui muri della città. La Rosa Bianca, però, non raggiunse il suo scopo. Il gruppo infatti venne scoperto e molti dei membri che ne facevano parte furono processati e condannati a morte. Lo scopo di tutti e sei i volantini è quello di rendere i tedeschi consapevoli delle conseguenze che la politica di Hitler avrà a lungo andare nel tempo.
Il primo volantino critica il popolo tedesco, il quale viene definito corrotto e decaduto: poiché dimostra di aver rinunciato alla libera volontà, ossia di prendere decisioni razionali e influenzare liberamente il corso degli eventi. Esso si dimostra un gregge di adepti, superficiali, privi di volontà privi della loro essenza umana e disposti a lasciarsi spingere nel baratro, quando in realtà non lo è. I pochi che hanno compreso la rovina incombente e si sono ribellati pagando con la morte. Ogni singolo non può aspettare che sia l’altro a compiere il primo passo, ma deve prendere la responsabilità, come membro della cultura occidentale e cristiana e opporsi al nazismo e ad ogni altra forma di potere simile a questa.
Il secondo volantino afferma che il nazionalsocialismo non possiede valori spirituali e che esso non ha una visione sul mondo. Infatti, già dal suo inizio, questo movimento ricorreva all’inganno del cittadino, che già era corrotto. Lo stesso Hitler scrisse nel suo libro “È incredibile fino a che punto si debba ingannare un popolo per poterlo governare.” Solo l’unione e la ribellione estesa in tutto il paese possono rovesciare il sistema. Il popolo tedesco osserva crimini commessi a danno di giovani ebrei, ma senza agire. Continua a dormire nel suo sonno ottuso e stupido e dai nazisti il potere di continuare a commentare questi omicidi. I tedeschi non devono solo provare compassione, ma sentirsi corresponsabili, infatti tutto è causato dalla loro apatia di fronte a crimini terribili. Inoltre devono sentirsi colpevoli per aver permesso ad un governo tale di potersi installare.
Nel terzo volantino si dice che un governo non deve essere puramente teorico, ma deve crescere e maturare come fa una persona. Lo stato deve avere come fondamento la giustizia e ogni uomo deve avere il diritto di pretendere un governo efficiente che faccia il bene della collettività e deve reclamare i propri i diritti. Per questo vi è la necessità di far cadere il Nazionalsocialismo attuando una resistenza passiva, ac esempio il sabotaggio del lavoro, delle manifestazioni culturali, ecc..
Il quarto volantino accusa Hitler di dire solo menzogne e di avere una doppia faccia. Egli infatti dice pace, ma pensa alla guerra. Il male è ovunque e bisogna attaccarlo dove è imperante, cioè nel potere di Hitler. La Rosa Bianca sa che il potere nazionalsocialista deve essere spezzato militarmente, ma lei mira al rinnovamento dello spirito tedesco. Ciò però richiede il riconoscimento di colpevolezza da parte del popolo. Bisogna creare un abisso tra la parte migliore del popolo e tutto ciò che è legato al nazionalsocialismo.
Il quinto volantino inizia dichiarando la vicina fine della guerra. Hitler conduce il popolo tedesco verso la rovina e non può vincere la guerra, ma solo prolungarla. E nel frattempo i tedeschi non vedono e non sentono, seguono i capi nella rovina. Essi devono strappare il mantello dell’indifferenza che avvolge il loro cuore e staccarsi dal nazionalsocialismo prima che sia troppo tardi. Bisogna impedire che altri poteri, come quello prussiano, vengano instaurati negli stati europei.
Nel sesto ed ultimo volantino i giovani esigono la restituzione della libertà personale che era stata tolta loro in modo spregevole. La Gioventù Hitleriana, le SS e le SA avevano voluto rendere tutti i giovani uniformi, soffocando ogni pensiero individuale. Nulla può spaventare e fermare i giovani, nemmeno la chiusure delle università, poiché si tratta della lotta di ognuno per il proprio futuro, per la propria libertà ed il proprio onore.
Questi sei volantini della Rosa Bianca restano come segno e testimonianza che, diversamente da come si pensa, ci furono persone che tentarono di fermare Hitler anche a costo della loro vita.
Pochi anni dopo la fine della Rosa Bianca, anche in Russia iniziarono a circolare volantini clandestini che presero il nome di “samizdat” ossia “edito in proprio”. Anche in Russia ovviamente non esisteva libertà al tempo. L’avevano solo i giornali di partito, come la Pravda, che significa La Verità. Esso fu un fenomeno di comunicazione di massa e un fondamentale strumento per promuovere l’autocoscienza della società. Nel samizdat non confluirono solamente testi letterari che lo Stato avrebbe censurato, ma anche documenti d’ogni genere, materiali segreti, proteste e appelli, versi, interi romanzi, saggi filosofici e molto altro. Alla fine degli anni 50 l’uso di riprodurre in proprio i testi e di diffonderli assunse una consapevolezza precisa e si diffuse a macchia d’olio. L’autore scriveva il testo facendone alcune copie che distribuiva ad amici che a loro volta facevano la stessa cosa. Così facendo i testi raggiungevano ogni parte del paese. Nonostante gli evidenti rischi e la mancanza di guadagni, il samizdat ebbe sempre autori e diffusori. Esso era l’unico strumento per aggirare il monopolio statale sulla circolazione di idee e informazioni. Il samizdat ebbe inizio in vari punti dell’Unione Sovietica, senza che nessuno fosse a conoscenza dell’altro.
Da ciò possiamo intendere che il giornalismo clandestino fu uno strumento molto diffuso durante i periodi critici e di guerra di molteplici stati e permise qualche barlume di libertà.